CREDO DI AVERCI VISTO SBIADIRE
Ariell Zéphyr
Greta di Poce
Valerio Pastorelli
(Sense Decay)
A cura diAriell Zéphyr
Greta di Poce
Valerio Pastorelli
Università Roma Tre
Roma, 2024
Università Roma Tre
Roma, 2024
Università Roma Tre
Roma, 2024
Festival Performa!
Università Roma Tre
Roma, 2024
Festival Performa!
Università Roma Tre
Roma, 2024
"Credo di averci visto sbiadire" è un progetto di ricerca nato dal concetto di "maledizione".
Maledizione deriva dal latino maledicere, cioè dire male. È una frase che la coscienza riflessiva ripete giudicante alle azioni attuate o da attuare. Esse sono un filtro visivo attraverso il quale il nostro automatismo semiotico significa il reale, prima ancora che appaia, e al di sopra della sua materia esistenziale. Da dove vengono queste frasi? Chi ce le ha insegnate e impresse nella nostra mente? Vogliamo immaginare uno spazio di apprendimento che sia un laboratorio per lo scioglimento delle maledizioni.
Partendo da un processo di decostruzione del significato e radicalizzando le possibilità semiotiche e fisiche che ne derivano, il progetto nasce dall'ipotesi speculativa di poter ricostruire nuove semiotiche dello spazio quotidiano, del volto, della voce e del corpo. Gli elementi saranno analizzati separatamente durante diversi laboratori, in vista di una restituzione performativa corale.
Maledizione deriva dal latino maledicere, cioè dire male. È una frase che la coscienza riflessiva ripete giudicante alle azioni attuate o da attuare. Esse sono un filtro visivo attraverso il quale il nostro automatismo semiotico significa il reale, prima ancora che appaia, e al di sopra della sua materia esistenziale. Da dove vengono queste frasi? Chi ce le ha insegnate e impresse nella nostra mente? Vogliamo immaginare uno spazio di apprendimento che sia un laboratorio per lo scioglimento delle maledizioni.
Partendo da un processo di decostruzione del significato e radicalizzando le possibilità semiotiche e fisiche che ne derivano, il progetto nasce dall'ipotesi speculativa di poter ricostruire nuove semiotiche dello spazio quotidiano, del volto, della voce e del corpo. Gli elementi saranno analizzati separatamente durante diversi laboratori, in vista di una restituzione performativa corale.
Le chiavi di indagine sono tre:
Io ricambio il piacere o dispiacere che le cose mi danno attraverso un nome. E le bene-dico o male-dico. Ma questo giudizio non riguarda l'esistenza in-sé della cosa, ma solo la relazione del mio corpo con la cosa. La cosa è al di là del giudizio, è al di là del bene(dire) e del male(dire).
Il desiderio è un piacere o dispiacere direzionato. È un investimento esistenziale mediato dalla conoscenza della cosa.
Lo spazio è una macchina dei valori. Il luogo è uno spazio strategico. Ciò che contraddistingue il luogo è la sua disponibilità fisica, mentre per spazio è il simbolo d'utilizzo del luogo derivato dalle aspettative di fruizione.
Parte del progetto si ispira all'iconografia del "Cristo deriso" del Beato Angelico.
Io ricambio il piacere o dispiacere che le cose mi danno attraverso un nome. E le bene-dico o male-dico. Ma questo giudizio non riguarda l'esistenza in-sé della cosa, ma solo la relazione del mio corpo con la cosa. La cosa è al di là del giudizio, è al di là del bene(dire) e del male(dire).
Il desiderio è un piacere o dispiacere direzionato. È un investimento esistenziale mediato dalla conoscenza della cosa.
Lo spazio è una macchina dei valori. Il luogo è uno spazio strategico. Ciò che contraddistingue il luogo è la sua disponibilità fisica, mentre per spazio è il simbolo d'utilizzo del luogo derivato dalle aspettative di fruizione.
Parte del progetto si ispira all'iconografia del "Cristo deriso" del Beato Angelico.