Progetti
SE UNA CITTA È SITUATA SU UN’ALTURA
Workshop di Desidumanzia
A cura di
Ariell Zéphyr
Greta di Poce
Valerio Pastorelli
Workshop di Desidumanzia
A cura di
Ariell Zéphyr
Greta di Poce
Valerio Pastorelli
Pratica del Punto Luce di Greta
Roma, 2023
Roma, 2023
Pratica della Fiducia di Anna
Bologna, 2023
Bologna, 2023
Grotte rupestri
Grottaglie, 2023
Grottaglie, 2023
Porto Simpatica
Roma, 2023
Roma, 2023
L’UCM Atlantidee
Isola di St. Erasmo, 2023
Isola di St. Erasmo, 2023
Porto Simpatica, Roma, 2023
Porto Simpatica
Roma, 2023
Roma, 2023
Forte Portuense
Roma, 2023
Roma, 2023
Pratica dell’essere la propria casa di Valerio
Parco di Tor Fiscale
Roma, 2023
Parco di Tor Fiscale
Roma, 2023
Rassegna Terropolis
Parsec, Bologna, 2023
Parsec, Bologna, 2023
"Se una città è situata un'altura", è un progetto laboratoriale per lo sviluppo di pratiche performative speculative. Il progetto è concepito come un laboratorio nomade che si svolge a partire dalla luna nuova del mese, momento che secondo i Tarocchi di Marsiglia confonde i desideri.
Il lavoro è concepito come un atto di divinazione dei desideri dei e delle partecipanti, letteralmente una "desidumanzia": de (mancanza) sidus (stelle) manzia (divinazione). Il desiderio lo intendiamo come impegno a lungo termine definito dalle pratiche quotidiane - un desiderio realizzato è un desiderio morto. Inoltre associamo il desiderio all'utopia da intendersi come verbo, né come oggetto né come soggetto – io utopio, tu utopii.
I e le partecipanti sviluppano una pratica speculativa condividendo i loro desideri e anticipando nel presente gli usi e costumi degli e delle umane del futuro. L'intero processo creativo è percorso dal concetto di "utopia concreta minoritaria" (UCM).
Il lavoro è concepito come un atto di divinazione dei desideri dei e delle partecipanti, letteralmente una "desidumanzia": de (mancanza) sidus (stelle) manzia (divinazione). Il desiderio lo intendiamo come impegno a lungo termine definito dalle pratiche quotidiane - un desiderio realizzato è un desiderio morto. Inoltre associamo il desiderio all'utopia da intendersi come verbo, né come oggetto né come soggetto – io utopio, tu utopii.
I e le partecipanti sviluppano una pratica speculativa condividendo i loro desideri e anticipando nel presente gli usi e costumi degli e delle umane del futuro. L'intero processo creativo è percorso dal concetto di "utopia concreta minoritaria" (UCM).
Il workshop è diviso in due fasi, ciascuna della durata di 3 giorni. Nella prima fase si organizzano discussioni, giochi e attività per favorire la gioia, la connivenza e l'intimità tra i e le partecipanti. Qui l'espressione dei desideri dà vita a un confronto in cui ogni partecipante immagina il proprio futuro. Nella seconda fase, si tenta di passare dall'autorialità alla co-autorialità, livellando le gerarchie, trasformando il potere dell'autorità in potenza della collettività e dividendo e condividendo le responsabilità. Infatti qui non c'è un'organizzazione predeterminata; tutto si evolve in base ai e alle partecipanti, ai loro desideri espressi individualmente, alla città e alle persone con cui collaboriamo. Questo permette la spontaneità di un "divenire minoritario" collettivo. Ogni partecipante svilupperà una pratica che sarà inclusa nell'Enciclopedia degli usi e costumi degli e delle umane del futuro.